La cipolla lunatica

Story Brief

Una cipolla venuta dalla Luna e atterrata sulla terra arriva in una fattoria. Gli animali della fattoria sono spaventati, perché è una cipolla diversa da quelle presenti sulla Terra: è più grande, non fa piangere nessuno, ed è brutta. La cipolla alla fine diventa amica con gli animali della fattoria, anche se ogni tanto cambia il suo umore e si arrabbia, perché è lunatica. Dopo un po' di tempo però diventa triste, perché gli manca la sua famiglia. Gli animali della fattoria allora costruiscono un'astronave per farla tornare sulla luna.

**Cipolla Lunatica e il Viaggio alla Fattoria Stellare**

C’era una volta, in un futuro lontano lontano, tra galassie colorate e pianeti stravaganti, una cipolla molto speciale. Si chiamava **Cipolla Lunatica**. Cipolla Lunatica era rotonda, grande e tutta viola brillante, con dolci riflessi argentati. Non era una cipolla qualunque: veniva dalla Luna! Sulla Luna, infatti, crescevano cipolle gentili e un po’ lunatiche, che cambiavano umore come il cielo cambia colore.

Un giorno, Cipolla Lunatica decise di fare un viaggio speciale. Salì sulla sua piccola astronave a forma di bulbo e partì alla scoperta dell’universo. Attraversò pianeti di gelato, incontrò robot danzanti e salutò simpatici alieni con mille occhi. Ma il viaggio più emozionante fu quello che la portò sulla Terra, proprio in una fattoria piena di animali.

La fattoria era un luogo allegro: le mucche a pois mangiavano erba blu, le galline robot facevano uova d’oro e una capretta con le ali volava tra le nuvole di zucchero filato. Ma nessuno aveva mai visto una cipolla così strana!

Quando la piccola astronave atterrò nel prato, tutti gli animali si nascosero dietro il grande trattore volante. Solo il gallo robotico, con la cresta luminosa, sbirciò curioso.

“Chi sei tu?” gracchiò il gallo.

“Sono **Cipolla Lunatica**, vengo dalla Luna e sono qui per fare amicizia!” rispose la cipolla, sfoggiando il suo sorriso più gentile.

Le mucche si guardarono perplesse. “Ma tu sei… grande! E non fai piangere nessuno, che cipolla sei?”

La gallina dalle piume d’argento fece un passo avanti. “E poi… sei proprio bruttina, tutta viola e con le macchie argentate!”

Cipolla Lunatica si sentì un po’ triste, ma non perse la speranza. “Sulla Luna siamo tutti così. Ma vi assicuro che sono molto gentile!”

I primi giorni non furono facili. Gli animali della fattoria la osservavano da lontano, senza avvicinarsi. Cipolla Lunatica provava a giocare con loro, ma bastava poco perché cambiasse umore: a volte era allegra e faceva scherzetti, altre volte si arrabbiava e si chiudeva in silenzio, perché era proprio lunatica! Ma ogni volta che si arrabbiava, poco dopo tornava a sorridere e chiedeva scusa con gentilezza.

Un giorno, la capretta volante decise di darle una possibilità. Volò vicino a Cipolla Lunatica e le porse un fiore spaziale.

“Vuoi giocare con me?” chiese timida.

Cipolla Lunatica si illuminò di gioia e da quel giorno, la capretta e la cipolla diventarono amiche. Piano piano, anche gli altri animali si avvicinarono. Scoprirono che Cipolla Lunatica raccontava storie meravigliose di pianeti lontani, che sapeva costruire torri altissime con le sue foglie e che, quando era felice, diffondeva nell’aria un profumo dolce che metteva tutti di buon umore.

Gli animali impararono a volerle bene, anche se a volte si arrabbiava senza motivo o diventava improvvisamente triste. Sapevano che bastava abbracciarla o raccontarle una barzelletta per farla tornare a sorridere.

Passarono le settimane, e la vita nella fattoria era più colorata e divertente che mai. Ma una sera, sotto un cielo pieno di stelle, Cipolla Lunatica si sedette da sola vicino all’astronave. Guardava la Luna lontana, e due lacrimoni rotondi le rotolarono sulle guance viola.

La capretta volante la raggiunse e si sedette accanto a lei.

“Cipolla Lunatica, che succede?”

“Mi manca la mia famiglia… mi manca la Luna. Qui sono felice, ma il mio cuore sente nostalgia di casa,” sospirò Cipolla Lunatica.

La capretta corse a chiamare tutti gli animali. Il gallo robotico, le mucche a pois, la gallina d’argento, perfino il trattore volante: tutti si riunirono e fecero cerchio intorno a Cipolla Lunatica.

“Dobbiamo aiutare la nostra amica!” disse la gallina.

“Ma come? La Luna è così lontana…” mugghiò la mucca.

Il gallo robotico lampeggiò con la cresta. “Io ho un’idea! Costruiamo insieme una nuova astronave, ancora più grande e colorata, così Cipolla Lunatica potrà tornare dalla sua famiglia!”

Gli animali si misero subito al lavoro. Il trattore volante portò bulloni e pezzi di metallo luccicante. Le galline robot assemblarono circuiti e pulsanti luminosi. La mucca dipinse la navicella con stelle dorate e la capretta la decorò con fiori di tutti i colori dell’universo. Cipolla Lunatica aiutava come poteva, anche se il cuore le batteva forte forte per l’emozione.

Quando l’astronave fu pronta, gli animali organizzarono una grande festa d’addio. Ballarono, cantarono e mangiarono dolci spaziali. Tutti abbracciarono Cipolla Lunatica, che versò qualche lacrima di felicità.

“Mi mancherete tanto!” disse Cipolla Lunatica.

“Anche tu ci mancherai, ma l’amicizia vera supera ogni distanza,” rispose la capretta.

Così, Cipolla Lunatica salì sulla sua nuova astronave e salutò gli amici della fattoria. Mentre la navicella decollava verso il cielo stellato, Cipolla Lunatica guardò indietro e vide gli animali che agitavano le zampe e le ali, sorridendo e gridando: “Buon viaggio! Torna a trovarci!”

Volando tra le stelle, Cipolla Lunatica sentì il cuore pieno di gioia. Aveva imparato che la vera amicizia non guarda le differenze, e che volersi bene vuol dire anche aiutare chi si sente solo. Anche se era diversa, gli animali della fattoria l’avevano accolta e le avevano voluto bene per quello che era.

Quando arrivò sulla Luna, la sua famiglia la accolse con un grande abbraccio argentato. Cipolla Lunatica raccontò loro le meravigliose avventure sulla Terra e degli amici speciali che aveva incontrato.

Da quel giorno, Cipolla Lunatica guardava la Terra ogni notte, e sapeva che, ovunque si trovasse, avrebbe sempre avuto degli amici pronti ad aiutarla e a volerle bene.

**E così, tra pianeti colorati, robot gentili e animali spaziali, la storia di Cipolla Lunatica ci insegna che la vera amicizia è più forte della distanza, più luminosa delle stelle e più dolce di ogni profumo nell’universo.**

**Fine.**

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